Come fare raccolta differenziata in maniera corretta

2023-03-16 17:47:58 By : Mr. jim wong

Per suddividere i rifiuti senza sbagliare basta osservare delle semplici regole: ecco una piccola guida.

La raccolta differenziata è sempre un tema di grande attualità. Tutti noi abbiamo il dovere civico di partecipare in maniera consapevole al processo di raccolta e conferimento dei rifiuti. Non solo per una maggiore tutela dell’ambiente ma anche per evitare inutili sprechi e per un consumo più oculato. Altresì, la raccolta differenziata contribuisce al riciclo dei materiali già utilizzati in quanto i nostri rifiuti possono essere trasformati in nuovi oggetti venendo così a risparmiare sia in materie sia in energia. Basti pensare che a parte il “secco”, tutta la spazzatura può essere riciclata come ad esempio l’umido che può diventare compost. Allora come fare una raccolta differenziata in maniera corretta?

Per fare una raccolta differenziata in maniera corretta basta seguire poche e semplici regole. In pratica, bisogna dividere i rifiuti a seconda della loro differente “natura”, cioè a seconda se si tratta di plastica, vetro, carta, umido, secco indifferenziato, ecc.

Ogni Comune adotta un proprio iter per il ritiro della spazzatura. In alcune città, infatti, sono ancora presenti per strada cassonetti di colore diverso in base alla tipologia di rifiuto da buttarvi dentro. Una norma UNI del 2017 [1] ha uniformato a livello nazionale i colori, i simboli e le indicazioni che devono riportare i diversi cassonetti. Ad esempio il bidone di colore verde serve per la raccolta del vetro, quello di colore blu per la raccolta della carta e del cartone mentre quello di colore giallo va utilizzato per la raccolta della plastica.

In altre città, invece, la raccolta dei rifiuti avviene porta a porta. Gli addetti al servizio di nettezza urbana passano quotidianamente a ritirare i rifiuti già differenziati nei mastelli che vengono lasciati dai cittadini la sera prima dinanzi al proprio portone (ad esempio il lunedì ritirano l’umido, il martedì la plastica e l’alluminio e così via dicendo).

Vediamo allora di fornire qualche informazione utile per fare una raccolta differenziata in maniera corretta.

In generale, la raccolta differenziata consiste nel separare tutti i materiali che si possono riciclare da quelli non riciclabili.

I rifiuti vengono così suddivisi:

Nonostante questa differenziazione sia abbastanza netta, capita spesso che vengano commessi errori nella raccolta differenziata anche perché non sempre è facile capire se un determinato rifiuto può essere riciclato oppure meno. Cerchiamo quindi di suddividere insieme i rifiuti in maniera corretta.

Nella plastica, vanno ad esempio le bottiglie di plastica, i vasetti dello yogurt, le confezioni di pasta e delle merendine, le vaschette del gelato, i flaconi dei prodotti utilizzati per le pulizie, le cassette e le retine della frutta e verdura. Non bisogna, invece, includere tutti quei rifiuti in cui residuano materiali organici, che poi potrebbero fermentare, o residui di sostanze pericolose come vernici e colle. Parimenti non vanno gettati nella plastica oggetti come giocattoli, posate di plastica, siringhe e capsule del caffè, che vanno smaltiti in maniera differente.

I contenitori devono essere puliti, svuotati (ad esempio, i vasetti di yogurt devono essere sciacquati prima di essere buttati nella plastica) e schiacciati per lungo ma non accartocciati. Altresì, bisogna togliere le eventuali etichette di carta.

L’alluminio e i metalli vengono differenziati secondo le disposizioni del proprio Comune. Di solito, vanno buttati insieme alla plastica.

I prodotti in alluminio e metallo che possono essere raccolti con la differenziata, sono ad esempio: le lattine, i fogli in alluminio per alimenti, le bombolette spray non infiammabili, le scatolette e i barattoli per carne, pesce e legumi. Invece, non vanno inseriti nell’alluminio e nei metalli: i barattoli con resti di colore o vernici, le bombole e le bombolette di sostanze infiammabili o nocive, i filtri, qualsiasi contenitore di prodotti irritanti, infiammabili, tossici, corrosivi.

L’alluminio è totalmente riciclabile e può essere utilizzato numerose altre volte.

Vanno conferiti nella raccolta differenziata del vetro ad esempio: le bottiglie, i bicchieri, i barattoli, i vasetti. È buona norma pulire gli oggetti di vetro prima di buttarli in modo da eliminare qualsiasi residuo di materiale organico.

Nel vetro non vanno gettati: le lampadine led, i neon, gli specchi, i bicchieri di cristalli, i contenitori in pirex, i vasi o i contenitori in ceramica, porcellana o terracotta, i flaconi dei medicinali, piatti e tazzine.

Il vetro raccolto viene fuso e riutilizzato per creare nuovi prodotti.

Giornali e riviste, scatole, cartoni, fogli usati, libri, quaderni, confezioni del latte e dei succhi di frutta, a meno che non sia diversamente indicato, sono tutti esempi di rifiuti da includere nella raccolta differenziata della carta e del cartone. In particolare, le scatole vanno appiattite mentre gli scatoli vanno compressi così da ridurre gli imballaggi di grandi dimensioni in piccoli pezzi.

Nella carta e nei cartoni non vanno buttati: i contenitori della pizza, a meno che non siano puliti e privi di residui organici, i bicchieri e i piatti di plastica, la carta con residui di colla, la carta accoppiata, la carta chimica (ad esempio quella degli scontrini fiscali), la carta autocopiante.

La carta e il cartone sono interamente riciclabili e possono essere utilizzati per creare nuovi oggetti e prodotti.

La frazione umida è sostanzialmente quella parte di rifiuti casalinghi di natura organica come ad esempio gli avanzi di cibo, gli alimenti andati a male, le bucce della frutta, i fiori secchi, i tovaglioli e i fazzoletti di carta, i sacchetti del tè e i fondi del caffè, e che va sistemata in appositi sacchetti biodegradabili. Invece, non vanno gettati nell’organico: i sacchetti dell’aspirapolvere, i pannolini e gli assorbenti, i tessuti, il legno verniciato, la carta patinata, gli oli vegetali.

La frazione umida/organica può diventare fonte di energia, compost per i campi coltivati, fondo per manti stradali, materiale per l’edilizia.

Il secco indifferenziato comprende tutti quei rifiuti casalinghi che non rientrano in nessuno delle tipologie già sopra esaminate. In sostanza, si tratta di materiali che non possono essere riciclati e sono destinati a finire nelle discariche o nei termovalorizzatori.

Nel secco indifferenziato vanno inseriti ad esempio forchette, coltelli e cucchiai di plastica, giocattoli, appendiabiti in plastica, mozziconi di sigaretta spenti, pannolini e assorbenti igienici, cd e dvd, sacchetti dell’aspirapolvere, fiori finti, spazzolini.

I bicchieri, le tazze e i piatti in ceramica, se si rompono, vanno gettati nel secco indifferenziato in quanto non si possono riciclare.

Non vanno, invece, buttati nel secco indifferenziato: i contenitori con simbolo T e/o F che indicano, rispettivamente, materiale tossico e infiammabile, gli oggetti voluminosi, tutti i rifiuti riciclabili elencati fino ad ora, gli scarti di edilizia, i rifiuti speciali provenienti da attività produttive.

Per rifiuti ingombranti si intendono quelli di grosse dimensioni come ad esempio i mobili o i materassi, che non possono essere lasciati accanto ai bidoni della raccolta differenziata oppure dinanzi al portone di casa.

I rifiuti elettrici, invece, sono gli elettrodomestici ma anche le lampade e i neon.

Per il ritiro dei rifiuti ingombranti ed elettrici occorre rivolgersi al servizio dedicato del proprio Comune, concordandone gli orari e le modalità.

Sono rifiuti speciali, invece, ad esempio:

Ci sono altre regole da osservare per fare la raccolta differenziata in maniera corretta.

[1] Norma UNI 11686/2017. L’UNI (Ente nazionale italiano di unificazione) è un organismo nazionale che elabora e fornisce norme tecniche. Dette norme non costituiscono legge ma vengono riconosciute e applicate in ambito nazionale. Alla loro formulazione partecipano più soggetti quali ad esempio le pubbliche amministrazioni, le rappresentanze sindacali, le associazioni di consumatori, gli organi di ricerca scientifica.

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